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** AVVISI AI NAVIGANTI**
Le principali Novità
Dal 29 marzo 2025, la Croazia ha introdotto un nuovo regolamento per la sicurezza della navigazione che interessa chiunque navighi nelle sue acque, inclusi i diportisti.
Questa normativa, che recepisce direttive europee e internazionali, stabilisce nuove regole di sicurezza per ogni tipo di imbarcazione, dalle navi da diporto ai tender. Il testo originale si propone di illustrare le novità più importanti per i velisti.
Distanza minima dalla costa
I limiti di distanza dalla costa per chi naviga ora variano in base alla lunghezza dell’imbarcazione:
Unità | Distanza dalla Costa |
Barche fino a 15 metri | 50 metri |
Barche dai 15 ai 30 metri | 150 metri (100 metri se spiaggia attrezzata) |
Barche oltre 30 metri | 300 metri |
È possibile navigare più vicino alla costa rispetto alle distanze standard solo per le seguenti ragioni:
In questi casi, è obbligatorio ridurre la velocità per poter manovrare o fermare l'imbarcazione facilmente e in sicurezza.
Ecco un riassunto dei documenti e delle tasse necessarie per navigare in Croazia:
Documenti Obbligatori: Per qualsiasi barca a motore è richiesta la patente nautica. A bordo sono necessari anche un documento d'identità, un attestato di proprietà dell'imbarcazione (o una procura se il proprietario non è presente) e l'assicurazione RC.
Tassa di Navigazione: È una tassa annuale (scade il 31 dicembre) obbligatoria per le barche più lunghe di 2,5 metri o con motore superiore a 5 kW. L'importo dipende dalla lunghezza e dalla potenza del motore e si può pagare online (portale e-Nautika) o presso la Capitaneria di Porto.
Tassa di Soggiorno: Obbligatoria per le imbarcazioni più lunghe di 7 metri. Si paga online e si può scegliere tra due modalità:
IVA e Controlli Doganali: Anche le barche con bandiera UE possono essere soggette a controlli. È necessario avere a bordo un documento che attesti il pagamento dell'IVA (es. modulo T2L o fattura originale d'acquisto).
Al momento, i natanti italiani possono navigare nelle acque croate.
Il Rischio di Fondo: Da anni la Croazia minaccia di vietare l'accesso alle imbarcazioni straniere non immatricolate, categoria che include i natanti italiani.
La Soluzione Italiana: Per prevenire questo problema, l'Italia ha creato un nuovo documento. Si tratta di una versione speciale della "Dichiarazione di Costruzione e Importazione" (DCI) con firma del proprietario autenticata da uno Sportello Telematico dell'Automobilista (STA), che serve a certificare la nazionalità e la proprietà del natante.
Punto Chiave e Stato dell'Approvazione: Poiché non è una vera immatricolazione, questo documento ha valore solo se ufficialmente riconosciuto dalla Croazia. Recenti comunicazioni tra le autorità croate e un'agenzia locale indicano che questo riconoscimento è molto probabile sia avvenuto. Tuttavia, si è ancora in attesa della comunicazione ufficiale che lo confermi in modo definitivo.
In sintesi, la situazione è positiva e sembra risolta, ma manca ancora il sigillo dell'ufficialità da parte delle autorità croate.
Il 14 marzo 2025 è stato pubblicato un nuovo decreto (MIT n. 40) che definisce le regole per ottenere il titolo professionale di "Ufficiale di 2° classe del diporto", abilitando di fatto gli skipper a svolgere il loro lavoro nel settore del charter.
L'esame, gestito dalle scuole nautiche per la preparazione, si articola in tre prove:
Prova di Carteggio:
Colloquio Orale:
Prova Pratica (in Mare):
Il decreto prevede importanti esenzioni per chi ha già una comprovata esperienza:
Sono esonerati dalla teoria (carteggio e colloquio) i titolari di patente A senza limiti da almeno 10 anni che soddisfino almeno uno dei seguenti requisiti:
Sono esonerati dalla prova in mare i marittimi già in possesso di specifici titoli professionali italiani (es. capo barca, conduttore per il noleggio, etc.). (Anche per questi soggetti non si applica il requisito del titolo di studio).
Possono ottenere il titolo direttamente, senza sostenere alcun esame:
Il Tesserino RTF è uno degli argomenti più dibattuti tra i diportisti. Serve sempre? Solo oltre le 6 miglia? I controlli ci sono davvero? Le risposte che si sentono in banchina sono spesso vaghe e contraddittorie.
È il momento di dare qualche consiglio, separando nettamente ciò che dice la legge da ciò che accade nella pratica.
Per capire l'obbligo, bisogna distinguere due concetti diversi: l'installazione dell'apparato e il certificato per usarlo.
In parole semplici: non importa dove navighi. Se la tua barca ha un VHF pronto all'uso, a bordo deve esserci qualcuno che sappia usare il VHF.
La buona notizia è che adempiere a questo obbligo è estremamente facile. A differenza della patente nautica, ottenere il Tesserino RTF è una pura formalità burocratica:
Qui chiariamo un altro punto fondamentale. La legge non impone che sia lo skipper in persona a possedere il certificato; è sufficiente che almeno una persona a bordo ne sia titolare.
Tuttavia, è responsabilità dello skipper assicurarsi che la sua imbarcazione sia in regola con tutte le normative prima di salpare. Pertanto, è suo dovere verificare che qualcuno (lui stesso o un membro dell'equipaggio) abbia il tesserino. Se nessuno lo possiede, in caso di controllo, la sanzione ricade su di lui in qualità di comandante.
Allora si può ignorare la norma? Qui entra in gioco la professionalità del comandante. La sanzione potenziale (che può arrivare fino a 3.000 euro) esiste. Sebbene il rischio di un controllo sia basso, non è nullo.
La vera domanda che ogni comandante dovrebbe porsi è: "Per una formalità che non richiede un esame e si completa in pochi minuti online, vale davvero la pena correre questo rischio, anche se minimo?"
Sappiamo tutti che esiste una differenza tra la legge scritta e la sua applicazione quotidiana. Per il Tesserino RTF, questa differenza è notevole. Navigare senza Tesserino RTF (quando obbligatorio) espone a una potenziale sanzione che, secondo la legge, può variare dai 300 ai 3.000 euro. (La sanzione più comunemente citata e applicabile per la mancanza del certificato personale (Tesserino RTF) rientra nell'intervallo tra 300 e 3.000 euro, come previsto dall'Art. 102, comma 2 del Codice delle Comunicazioni Elettroniche.)
A questo punto, la domanda sorge spontanea: visto che ottenerlo è una semplice formalità burocratica senza esame, che richiede solo pochi minuti online, vale davvero la pena navigare con il pensiero di una sanzione così salata?
Il nostro consiglio è semplice: mettetevi in regola. Bastano pochi click per navigare con una preoccupazione in meno e con la certezza di essere pronti a usare correttamente uno degli strumenti di sicurezza più importanti che abbiamo a bordo.
Essere un bravo Comandante non significa solo saper manovrare in porto, ma anche garantire la piena conformità dell'imbarcazione e la sicurezza dell'equipaggio. Mettersi in regola con il Tesserino RTF non è solo un modo per evitare una potenziale sanzione, ma un passo semplice che dimostra professionalità e permette di navigare con una preoccupazione in meno.
Buon vento…!
+39 3478541423 info@studionavale.it Pec: emanuele.vecchio1@pec.it
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